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Personalità esuberante ed istrionica, talento per il canto e la recitazione, coraggio e determinazione da vendere sono gli elementi che hanno alimentato l’avventurosa parabola di Mary Louise Cecilia Guinan, meglio nota come Texas Guinan.
Mary Louise capisce presto che Waco, la cittadina di provincia nel Texas dove è nata nel 1884 da immigrati irlandesi, non è il posto adatto per una ragazza con le sue ambizioni e decide di tentare la fortuna altrove.
La sua spavalderia, unita alle doti di cavallerizza maturate nell’infanzia, le garantiscono ruoli centrali in decine di film western, nei quali ha scardinato quelli che sono gli schemi consueti dei ruoli femminili nelle pellicole del genere a qui tempi. Nei suoi film, Texas non è la fanciulla indifesa che cade vittima del fuorilegge di turno per essere poi salvata nel finale dall’eroe, bensì regola i conti da sé, pistola alla mano, giocandosela alla pari coi cattivi.
Lo spirito imprenditoriale di Texas Guinan emerge quando decide di creare una sua casa di produzione cinematografica in modo da avere il totale controllo di tutte le fasi di lavorazione dei film.
I canoni estetici sempre più esigenti imposti dall’industria Hollywoodiana le rendono chiaro che la carriera di attrice è ormai giunta al termine, cosicché, alla soglia dei quarant’anni, deve reinventarsi.
Nel 1924, Texas entra in contatto con il contrabbandiere di alcol Larry Fay ed inizia a lavorare nel suo speakeasy, denominato El Fay. Il club è un ritrovo eterogeneo di artisti, personaggi della criminalità organizzata, star del cinema e rampolli dell’alta società americana in cerca di emozioni.
Esponenti di famiglie aristocratiche quali Vanderbilt oppure Chrysler trascorrono le notti a bere cocktail con Rodolfo Valentino, Gloria Swanson, Irving Berlin. Texas li accoglie tutti allo stesso modo col suo saluto divenuto marchio di fabbrica: <<Hello suckers!>>.
La sua occupazione di “Maitre” consiste essenzialmente nell’intrattenere i clienti, animare le serate e presentare gli spettacoli di ballerine giovanissime ornate di strass e perline.
La collaborazione tra Larry Fay e Texas Guinan è una macchina che produce una montagna di soldi (milioni di dollari dei giorni nostri). Texas, tuttavia, si sgancia dal socio per gestire uno speakeasy tutto suo, che, ogni qual volta viene scoperto e sequestrato dalla polizia, riapre a qualche isolato di distanza (con un nome differente).
Una fitta rete di corruzione, nonché le numerose falle della legge, garantiscono l’efficacia della linea difensiva dei suoi avvocati: Texas Guinan non è la proprietaria dello speakeasy incriminato ma una semplice lavoratrice a libro paga.
La stessa strategia viene messa in atto quando nel 1927 la polizia fa irruzione al famigerato 300 Club di sua proprietà, prelevandola in stato di arresto per l’ennesima volta (nulla ottenendo se non l’ulteriore rilancio della sua celebre popolarità presso l’ambiente mondano della città).
Ritorna così alla sua precedente occupazione di attrice, perlopiù in spettacoli teatrali itineranti.
Il 5 novembre 1933 a Vancouver, esattamente un mese prima dell’abolizione del Proibizionismo da parte del Governo Federale Statunitense, Texas muore per le conseguenze di una infezione batterica intestinale.
Le cronache dell’epoca riportano che alle celebrazioni del funerale di Texas Guinan hanno preso parte più di 10.000 persone.